Durante una seduta del consiglio comunale di Torino, il consigliere Silvio Viale, capogruppo di +Europa, è stato accusato di sessismo dopo aver rivolto una frase contro le colleghe: “Tornate a fare le casalinghe”. La dichiarazione, espressa il 13 gennaio, ha suscitato immediatamente reazioni indignate da parte delle consigliere di tutti i gruppi di maggioranza, che hanno chiesto scuse pubbliche, evidenziando che tali espressioni sono inaccettabili in una istituzione pubblica e delegittimano il lavoro e i ruoli delle donne.
La polemica si inserisce in un contesto più ampio, poiché Viale è anche sotto indagine dalla Procura di Torino per denunce di molestie sessuali da parte di quattro pazienti tra i 20 e i 25 anni. Queste accuse riguardano comportamenti inappropriati durante visite mediche, il che ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla sua figura e sul rispetto delle donne nel settore pubblico.
Silvio Viale, nato il 2 giugno 1957 a Cuneo, ha una carriera politica che risale alla sua militanza in Sinistra Studentesca e Lotta Continua, passando poi ai Verdi fino al 2001. Nel 2021 è stato eletto consigliere comunale e, parallelamente alla sua carriera politica, è un ginecologo noto per il suo impegno pro-choice, avendo promosso la pillola RU-486 e denunciando l’uso dell’obiezione di coscienza da parte di molti medici nelle interruzioni di gravidanza.
Le sue affermazioni, oltre a suscitare indignazione, hanno posto l’accento su temi rilevanti in materia di rispetto e pari opportunità di genere, con molte colleghe che chiedono un chiarimento e una presa di posizione netta contro ogni forma di discriminazione. Il video della sua dichiarazione è diventato virale, riflettendo una sensibilizzazione crescente su queste tematiche nella società contemporanea.
In sintesi, il caso di Silvio Viale mette in luce non solo le problematiche legate al sessismo in ambito politico, ma anche le questioni di molestie che possono sorgere in contesti professionali, trasformando la situazione in un importante punto di discussione e mobilitazione per i diritti delle donne.