A febbraio, l’inflazione in Italia accelera leggermente, raggiungendo l’1,7%, secondo le stime preliminari dell’Istat. Questo segna un aumento rispetto al +1,5% registrato il mese precedente. La crescita dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic) è influenzata dalla ripresa dei prezzi dei beni energetici, con una variazione positiva dello 0,6% dopo un calo a gennaio. Inoltre, la componente regolamentata dei beni energetici ha visto un incremento significativo del 31,5%.
Anche il “carrello della spesa” rincara, con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che aumentano del 2,2% su base annua. La variazione per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimane stabile a +2,0%. Tuttavia, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si mantiene a +1,8%. Mentre i beni mostrano un’accelerazione tendenziale dei prezzi da +0,7% a +1,2%, i servizi rallentano da +2,6% a +2,4%.
Il Codacons ha calcolato che l’aumento dell’inflazione si traduce in una maggiore spesa per le famiglie, con un aggravio annuale medio di 559 euro per una famiglia “tipo” e 761 euro per una famiglia con due figli. Il presidente Carlo Rienzi ha sottolineato che l’emergenza energetica ha ripercussioni gravi sulle famiglie e sull’economia in generale, esortando il governo a implementare misure efficaci per controllare i costi dell’energia. In generale, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) segna una variazione di +0,1% mensile e +1,7% annuale, come nel mese precedente.