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venerdì – 18 Luglio 2025

Rischi e opportunità: il futuro incerto dell’economia globale

Il panorama economico globale è attualmente caratterizzato da timori e incognite causate da tensioni geopolitiche e commerciali. In questo contesto, Coface ha declassato 23 settori e 4 paesi, evidenziando i rischi crescenti nell’assetto economico.

Secondo il Barometro di Coface, l’Italia si distingue in Europa Occidentale per avere un livello di rischio di insolvenza delle imprese “elevato”. Nordici come Norvegia, Danimarca e Svizzera mostrano situazioni più favorevoli, con un rischio molto basso. In Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio il rischio rimane contenuto, mentre in paesi come Francia, Germania e Regno Unito è considerato “abbastanza moderato”.

In Italia, i settori delle costruzioni, tessile-abbigliamento, automotive e metallurgia continuano a riscontrare un alto rischio, al contrario di quelli dell’energia e farmaceutico, dove il rischio è più contenuto.

Le previsioni globali segnalano un possibile rallentamento della crescita, stimata attorno al 2,2% nel 2025 e 2,3% nel 2026, con rischi di scendere sotto il 2% se le tensioni dovessero intensificarsi. Anche l’inflazione mostra segni di instabilità, con previsioni che indicano un aumento significativo negli Stati Uniti, mentre le banche centrali mantengono una politica cauta.

Il settore metallurgico affronta una grave crisi, con una sovraccapacità globale di 600 milioni di tonnellate. Questo è amplificato dai dazi e dal contesto macroeconomico difficile. Infine, il Canada, fortemente influenzato dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti, ha visto una contrazione delle esportazioni, in particolare nei settori automobilistico e dei metalli, contribuendo a un aumento della disoccupazione.

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