A Roma, una donna è stata trovata segregata per anni in una cantina dal suo compagno che la privava della libertà. Il caso è emerso quando una passante ha assistito a un’aggressione e ha chiamato la polizia. Durante l’intervento, la donna ha utilizzato il “Signal for Help,” un gesto internazionale di richiesta d’aiuto. Gli agenti, riconoscendo il segnale, hanno iniziato a indagare sulla situazione.
L’episodio è avvenuto nel quartiere di Tor Carbone, dove la donna si trovava con il compagno e, dopo una discussione, ha subito aggressioni fisiche e verbali. La testimone che ha assistito alla scena ha tentato di intervenire, ma il compagno ha reagito minacciosamente. Dopo aver contattato le autorità e fornito una descrizione della coppia, la polizia è arrivata sul posto.
All’arrivo, l’uomo ha cercato di minimizzare l’accaduto e ha tentato di fare pressione sulla compagna perché non parlasse. Tuttavia, grazie al gesto che rappresenta la richiesta d’aiuto, la donna ha potuto raccontare la sua terribile esperienza. Gli agenti hanno scoperto che viveva in una cantina trasformata in una stanza, con un materasso, vestiti e un secchio per i bisogni.
La donna è stata portata in sicurezza in un centro antiviolenza e il compagno, un 45enne, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. Il tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare. Il “Signal for Help,” creato in Canada nel 2020, permette alle vittime di violenza di chiedere aiuto in modo discreto, senza interazioni verbali, e ha lo scopo di sensibilizzare e offrire un supporto in situazioni di emergenza.