Le date importanti segnate dall’Associazione nazionale magistrati sono il 27 febbraio, giorno dello sciopero contro la riforma costituzionale, e il 5 marzo, quando si svolgerà un incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. L’incontro è stato richiesto dal neopresidente Cesare Parodi subito dopo la sua elezione, suscitando però alcuni malumori interni per l’iniziativa non coordinata con il resto della giunta. Parodi ha dichiarato che è fondamentale richiedere un incontro urgente con il governo, affermando la legittimità della richiesta dei magistrati, definendoli un potere dello Stato.
Giorgia Meloni ha risposto positivamente, auspicando un confronto fruttuoso sui temi principali della giustizia, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura. Questo incontro arriva dopo un periodo di intense tensioni tra magistratura e politica su vari temi, tra cui il trattenimento dei migranti in Albania e altre vicende recenti. Si svolgerà pochi giorni dopo lo sciopero del 27 febbraio, contro la legge sulla separazione delle carriere e altre questioni relative al Consiglio superiore della magistratura (Csm) e alla Corte disciplinare.
La posizione dei magistrati riguardo alla riforma è netta: diversi membri di Forza Italia si sono già opposti a modificarne il testo, considerato “blindato” dopo il passaggio alla Camera. Parodi ha ribadito l’ostilità dei magistrati verso la riforma, affermando che l’incontro servirà a esporre chiaramente le loro ragioni. Anche Rocco Maruotti, segretario generale dell’Associazione, ha dichiarato che la magistratura non desidera negoziare modifiche, ma auspica un ripensamento e un ritiro del testo da parte del governo, sottolineando che autonomia e indipendenza non sono questioni negoziabili.