Il giacimento petrolifero di Karachaganak in Kazakistan, dove operano le compagnie Chevron e Shell, dovrà ridurre le esportazioni a novembre a causa di un attacco di droni ucraini su installazioni russe. Questa informazione è stata confermata da alcune fonti.
Il 19 ottobre, un attacco ha colpito l’impianto di lavorazione del gas di Orenburg, costringendo la Russia a fermare le importazioni di gas da Karachaganak. Questo giacimento è noto per la produzione di greggio e condensato di gas, con il greggio che viene trasportato nel Mar Nero attraverso l’oleodotto del Caspian Pipeline Consortium (Cpc).
Secondo un trader, il programma del Cpc per ottobre rimarrà invariato, ma quello di novembre subirà delle riduzioni. Quattro fonti del settore hanno rivelato che Karachaganak prevede di diminuire la produzione di greggio di 85.000-87.000 tonnellate, equivalenti a 20.000-22.000 barili al giorno, entro la fine di ottobre. L’attacco di droni ha portato gli operatori del giacimento a ridurre la produzione abituale, che si attesta tra 35.000 e 35.500 tonnellate al giorno, del 25-30%.
Sebbene in passato l’Ucraina abbia già colpito infrastrutture russe utilizzate dai produttori di greggio kazaki, come gli oleodotti Cpc e Transneft, quegli attacchi non avevano influito sui volumi di esportazione del Kazakistan.