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giovedì, 27 Marzo, 2025
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Riduzione dei Tassi da Parte della BCE: Impatti sul PIL dell’Eurozona e sui Mutui

L’economia sta affrontando gravi difficoltà, con le proiezioni di crescita riviste al ribasso dalla Banca centrale europea (Bce): 0,9% per il 2025, 1,2% per il 2026 e 1,3% per il 2027. Queste modifiche riflettono una diminuzione delle esportazioni e debolezza negli investimenti, influenzate dall’incertezza nelle politiche commerciali ed economiche. La Bce ha ridotto il tasso sui depositi a 2,50% e quello sulle operazioni di rifinanziamento a 2,65%, indicando una politica monetaria meno restrittiva. Christine Lagarde ha suggerito che la spesa per infrastrutture e difesa potrebbe supportare la crescita del PIL, ma ha anche sottolineato le minacce dei dazi di Trump, che potrebbero limitare la crescita nell’area euro.

L’aumento delle tensioni commerciali rischia di ridurre le esportazioni e di far deprezzare l’euro, aggiungendo incertezze alle prospettive inflazionistiche. Tuttavia, il processo disinflazionistico è già iniziato, con proiezioni di inflazione al 2,3% nel 2025, 1,9% nel 2026 e 2% nel 2027. L’inflazione al netto di energia e alimentare si stima al 2,2% per il 2025.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha accolto positivamente la riduzione dei tassi di interesse della Bce, evidenziando i benefici per famiglie e imprese. La diminuzione dello 0,25% si traduce in una riduzione della rata mensile del mutuo di 17,50 euro, risparmiando 210 euro all’anno, a patto che si abbia un trasferimento completo sull’Euribor. Tuttavia, questo risparmio diminuirà avvicinandosi alla scadenza del mutuo.

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