Per ridurre il divario tra aspettativa di vita e anni vissuti in salute, è fondamentale migliorare l’accesso a programmi di educazione nutrizionale e opportunità per restare attivi. Davide Fanelli, General Manager di Haleon per l’Europa meridionale, ha sottolineato che il self-care, ovvero prendersi cura di sé attraverso la prevenzione, sta guadagnando attenzione, ma esiste un grande potenziale non ancora sfruttato. Durante l’incontro ‘Self-care, Active aging e nuovi modelli per la qualità della vita’, svoltosi a Roma, è stato evidenziato come dal 2012 a oggi sia cresciuta la propensione al self-care, in particolare tra le persone over 50 che si rivolgono sempre più frequentemente alle farmacie per esigenze legate a mobilità e dolore.
Fanelli ha anche notato che la popolazione italiana sta invecchiando rapidamente, con quasi il 40% della popolazione sopra i 55 anni, una percentuale destinata a salire al 47,7% entro il 2080. Questo invecchiamento mette pressione sul sistema sanitario e sul welfare, con l’aspettativa di vita in Italia che è di 83 anni, ma con soli 71,9 anni vissuti in buona salute. Uno stile di vita attivo potrebbe ridurre del 30% il rischio di malattie croniche, mentre però il 35% degli over 55 risulta sedentario e solo il 10% segue una dieta adeguata.
Negli ultimi dieci anni si è notato un aumento nell’uso di integratori, segno di una maggiore attenzione al self-care. Le farmacie possono giocare un ruolo cruciale nella promozione della prevenzione e nella formazione, ma è necessario un impegno istituzionale maggiore, dato che attualmente solo il 2% della spesa sanitaria è destinato alla prevenzione.