Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha lanciato un duro attacco contro i centri sociali durante un incontro con i cittadini a Bettona, in Umbria, in vista delle prossime elezioni. Riferendosi agli scontri avvenuti a Bologna e Milano il 9 novembre, ha definito le immagini “vergognose e inaccettabili”, affermando che si è assistito a una “pagina indegna per la democrazia”. Ha dichiarato che farà il possibile affinché tali episodi non si ripetano mai più, esprimendo il suo disagio anche come padre di famiglia.
Salvini ha proposto la chiusura dei centri sociali occupati dai comunisti, annunciando un’interrogazione diretta al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. La proposta include la realizzazione di ricognizioni per chiudere quelli occupati abusivamente, etichettando questi luoghi come “covi di delinquenti”. Queste dichiarazioni hanno suscitato una pronta reazione da parte del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha contestato le affermazioni di Salvini e criticato la gestione dell’ordine pubblico in relazione agli scontri. Lepore ha fatto notare che la sua città non riceve rispetto e ha lamentato la presenza di forze dell’ordine superiori rispetto a quelle necessarie, affermando che il Ministero degli Interni dovrebbe fornire chiarimenti al riguardo.
La premier Giorgia Meloni ha anch’essa commentato la situazione, puntando il dito contro la sinistra che, a suo avviso, non condanna i comportamenti violenti dei facinorosi. Le tensioni tra le forze politiche sono palpabili, con Salvini che si distanzia dalle pratiche della sinistra e propone misure drastiche contro le occupazioni abusive dei centri sociali.
L’atmosfera politica in Italia si fa quindi rovente, con l’argomento degli scontri e dei centri sociali al centro del dibattito pubblico. La reazione dei sindaci e la posizione del governo mostrano come il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico sia diventato cruciale in vista delle elezioni imminenti. Le posizioni radicali di Salvini sembrano delineare una strategia elettorale tesa a conquistare consenso per mezzo di temi forti come la legalità e la lotta all’occupazione abusiva.