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giovedì, 17 Aprile, 2025
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Riarmo Europa divide il Pd, Schlein sotto pressione

La recente votazione al Parlamento europeo sul piano ReArmEu ha evidenziato una frattura interna nel Partito Democratico (Pd). A Strasburgo, gli europarlamentari dem si sono divisi: 10 hanno votato a favore e 11 si sono astenuti, segnando una spaccatura sotto la leadership di Elly Schlein. I riformisti all’interno del partito hanno sostenuto il sì, mentre Nicola Zingaretti ha cercato di guidare il gruppo verso l’astensione per evitare un voto negativo. Tuttavia, la divisione è rimasta evidente e non è stata ricomposta dopo il voto.

Schlein ha ribadito le sue critiche al piano ReArmEu, affermando che deve essere cambiato e promettendo un impegno costante per modificarlo. La votazione ha scatenato un dibattito interno al partito, riaccendendo la questione di un possibile Congresso. Tra chi ha votato sì ci sono nomi importanti come Stefano Bonaccini e Antonio Decaro, mentre tra gli astenuti si trovano Zingaretti, Lucia Annunziata e altri. L’astensione degli italiani nel gruppo S&D è stata sottolineata, insieme al caso di Annunziata, inizialmente conteggiata tra i voti a favore.

Diverse voci hanno chiesto una discussione interna seria. Lia Quartapelle ha sostenuto la necessità di un confronto per stabilire la posizione del Pd, così come Piero Fassino e Marianna Madia. Laura Boldrini ha espresso sorpresa per la divisione, auspicando un voto compatto sull’astensione. Andrea Orlando ha proposto un Congresso tematico per facilitare il dibattito. La situazione attuale del Pd richiede una riflessione approfondita su come si posiziona nel contesto europeo e politico.

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