La scrittrice Sophie Kinsella ha recentemente condiviso la sua esperienza con il tumore al cervello diagnosticato due anni fa, in un’intervista toccante per il programma “Verissimo”. La sua storia è racchiusa nel nuovo libro “Cosa si prova”, dove racconta la lotta contro il glioblastoma, una forma aggressiva di cancro che le ha provocato la perdita della memoria.
Oggi, Kinsella si sente bene, descrivendo i suoi ultimi due anni come un “ottovolante”. Dopo la diagnosi nel 2022, ha affrontato l’intervento chirurgico e una lunga riabilitazione. Fritz, suo marito, è stato fondamentale nella sua guarigione, supportandola in ogni momento, anche quando doveva spiegarle ripetutamente la gravità della sua condizione. Kinsella ha rivelato di essersi svegliata in ospedale senza comprendere la ragione della sua presenza lì, ma dopo l’iniziale smarrimento ha cercato di mantenere un atteggiamento positivo, ispirandosi ai personaggi dei suoi romanzi.
Nel nuovo libro, la protagonista affronta una diagnosi simile, permettendo a Kinsella di raccontare la sua storia in modo più profondo e significativo. Nonostante le difficoltà iniziali, durante la riabilitazione ha ritrovato la forza di scrivere, realizzando di avere un messaggio importante da condividere. La scrittrice ha anche accennato ai progressi medici nel trattamento del glioblastoma, una malattia complessa e difficile da curare. Attualmente, il tasso di sopravvivenza a un anno dalla diagnosi è solo del 25%, un numero che si riduce drasticamente nei cinque anni successivi.
La condizione spaventa non solo per la sua aggressività, ma anche per l’alta probabilità di recidiva. Kinsella, nota per la serie “I love shopping”, è un esempio di resilienza, capace di affrontare le avversità con spirito positivo. Riconosce l’importanza della famiglia durante la sua malattia e riflette sulla sua vita piena d’amore e successo. Nonostante le sfide personali e professionali, la scrittrice è determinata a continuare a scrivere e a condividere la sua esperienza, contribuendo così alla consapevolezza su questa malattia e sull’importanza della resilienza umana.