Il nuovo album di Cesare Cremonini si articola attorno al tema del viaggio, sia interiore che esteriore, rappresentando un’odissea poetica che lo porta oltre Bologna, la sua città natale, fino a esplorare orizzonti lontani in cerca di ispirazione e metamorfosi. Questo percorso di evoluzione personale e artistica è raccontato attraverso dodici brani che affrontano una vasta gamma di emozioni, dalle paure ai momenti di felicità intensa.
Ogni canzone diventa un frammento dell’anima, esprimendo l’intensità dei sentimenti e la dialettica dell’amore in un linguaggio musicale che fonde poesia e consapevolezza. Cremonini, a quarant’anni, continua la ricerca del proprio posto nel mondo e si esprime attraverso un album che si distingue per eleganza e varietà sonora, mantenendo un ritmo energico che caratterizza il suo stile.
Musicalmente, il lavoro è un mosaico luminoso e contemporaneo. L’album si apre con la title track, supportata da un’introduzione strumentale che evoca un’atmosfera epica e cinematografica. Da quel momento, l’album si sviluppa come un caleidoscopio di suoni, sperimentando generi diversi e rivelando una curiosità incessante verso nuove frontiere sonore. Tra i brani spiccano richiami alla musica urban, come in “Limoni”, e insinuazioni di EDM in “Il mio cuore è già tuo”, collaborando con i Meduza.
Cremonini si avvale della collaborazione di artisti di talento, tra cui il pianista Mike Garson, presente nel brano “Dark Room”, e di Elisa in “Aurore Boreali”, dove le loro voci creano un momento speciale. “San Luca” diventa una sorta di preghiera laica che celebra un’amicizia musicale, in riferimento a Luca Carboni.
L’album, con quasi un’ora di musica, rappresenta una sintesi della musica italiana contemporanea, capace di abbracciare tendenze globali senza rinunciare alle proprie radici. “Alaska baby”, “Ragazze facili” e “San Luca” sono solo alcuni dei brani consigliati. Nonostante le diverse sonorità, è difficile trovare punti deboli in un disco che offre un’esperienza musicale completa e affascinante.