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venerdì, 18 Aprile, 2025
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Recensione: ARTIE 5IVE – “La Bella Vita”

Ivan Arturo Barioli, conosciuto come Artie 5ive, si presenta con il suo primo album “La Bellavita”, che incarna un mix di contraddizioni e ambizioni. Nell’introduzione, egli esprime un’identità coerente nel tempo, evidenziando il prezzo pagato per il successo. Con 9 dischi di Platino e 12 d’Oro, il suo lavoro rappresenta un manifesto generazionale, che unisce il grit delle periferie milanesi a un sound innovativo nel panorama del rap italiano.

La musica di Artie esplora il contrasto tra durezza e fragilità, con testi che esprimono umanità e riflessione sul successo. Milano fa da sfondo a un disco che celebra e, al contempo, riconosce le proprie ombre. La produzione di “La Bellavita” combina beat ricchi e sofisticati, attingendo a stili che spaziano dall’easy listening anni ’70 alla trap, con influenze del G-Funk.

Il team di produttori ha creato un’opera curata, mescolando campionature e atmosfere cinematografiche, con risultati emotivamente impattanti. Le collaborazioni con artisti come Capo Plaza, Tony Boy, Kid Yugi e Guè sono scelte strategiche, amplificando il concept dell’album.

“La Bellavita” è un lavoro maturo e complesso, crudo ma allo stesso tempo sofisticato, destinato a diventare un elemento chiave nella scena musicale italiana. Con questo album, Artie 5ive non solo dimostra il suo dominio attuale, ma traccia anche una visione per il futuro musicale.

Tra i brani da ascoltare ci sono “Ogni amico mio”, “Litorale” e “Pietà”. La valutazione complessiva dell’album è 7,50, con brani di notevole qualità.

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