L’artista napoletano a teatro con ‘Tutti i sogni ancora in volo’ tra canto e recitazione
“A me non basta un cassetto, per i miei sogni: ho bisogno di un armadio e anche grande, a più ante”. E’ quanto ‘confessa’ Massimo Ranieri, sentito dalla AdnKronos in vista del suo debutto al teatro Sistina di Roma con lo spettacolo ‘Tutti i sogni ancora in volo’. “La frase ‘io sogno’ non è poi tanto diversa dalla frase ‘io sono’… quindi, mai smettere di sognare!”, è l’esortazione che rivolge al suo pubblico il cantante e attore napoletano.
Lo spettacolo vuole essere “un riassunto di tutto quello che è accaduto in 60 anni di carriera, cominciando da quando ho dovuto lasciare la mia famigli e la mia città, Napoli“, per ‘trasformare’ l’uomo Giovanni Calone nell’artista Massimo Ranieri. “Ma uno non ci può essere senza l’altro, anzi è proprio l’uomo che fa vivere l’artista e non il contrario”, assicura. Dopo oltre ottocento repliche di ‘Sogno e son desto’, ecco dunque un’altro show fra canto, recitazione, sketch e racconti inediti, compreso un monologo intitolato ‘Eroi’ perché, spiega al pubblico, “gli eroi siete voi che avete lasciato la tv per uscire e venire qui a teatro”.
L’ultima sua partecipazione al Festival di Sanremo è coincisa con l’assegnazione del premio della critica da parte dei giornalisti della sala stampa per l’interpretazione del brano ‘Lettera di là dal mare’. “Mi ha ricordato il mio viaggio nel 1964, quando anche io sono stato emigrante, in America a soli 13 anni, ma per cantare. Porto sempre grande rispetto per tutti i nostri concittadini che sono stati costretti a lasciare l’Italia, un problema ora attualissimo per chi affronta tanti pericoli nel Mediterraneo”.
(di Enzo Bonaiuto)