Il 27 settembre 2024 segna un passo significativo verso una nuova governance per la Rai, con il Parlamento che ha designato i propri consiglieri: Antonio Marano e Alessandro Di Majo al Senato, Federica Frangi e Roberto Natale alla Camera. Il Ministero dell’Economia ha nominato Simona Agnes e Giampaolo Rossi, completando così il ‘board’ della Tv pubblica in attesa della nomina di un consigliere scelto dai dipendenti. Tuttavia, resta da affrontare il delicato passaggio del via libera della commissione di Vigilanza per la nomina del nuovo presidente.
Nonostante il voto parlamentare avesse esiti attesi, ha sollevato polemiche politiche. La maggioranza si è mostrata compatta, mentre l’opposizione ha sofferto divisioni significative, con il Partito Democratico (Pd) e altre forze come Italia Viva e Azione che hanno scelto di astenersi. Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno invece partecipato e ottenuto rappresentanza nel nuovo consiglio, lasciando il Pd privo di rappresentanti.
Elly Schlein del Pd ha sottolineato la coerenza della propria posizione rispetto ad altri leader dell’opposizione, mentre dentro il partito si sono registrati malumori riguardo alle scelte fatte dai partner. Fonti del Pd hanno criticato le opzioni delle altre opposizioni, definendoli dorotei che avrebbero legittimato la figura di Giorgia Meloni.
Entro la commissione, si mormora già di cambiamenti ai vertici di Rainews24, con nomi come Giuseppe Carboni e Senio Bonini che emergono in relazione al M5S. Il nuovo consiglio dovrà comunque superare il vaglio della Vigilanza, dove la maggioranza centrodestra necessita di ulteriori voti per approvare la candidatura di Simona Agnes.
Con l’inizio dell’iter di riforma del servizio pubblico, il 1 ottobre, emergono tensioni politiche in merito al sostegno degli altri gruppi. Fonti parlamentari avvertono che il “patto sui consiglieri” potrebbe non resistere, esprimendo dubbi sulla capacità di Agnes di assicurarsi i voti necessari. È possibile che si recuperino vecchie alleanze tra il Pd e altre opposizioni, sulla scia di esperienze passate. Tuttavia, il processo di nomina potrebbe richiedere più tempo del previsto, creando così opportunità per trattative e accordi futuri.