Dopo una sospensione di venti minuti richiesta dalla presidente Barbara Floridia, è stata confermata l’assenza della maggioranza nella seduta odierna della Vigilanza Rai. L’incontro aveva l’obiettivo di ratificare la nomina di Simona Agnes come presidente. La maggioranza di destra aveva già disertato la seduta precedente, quella dell’11 ottobre, che era stata rinviata a oggi.
Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, erano presenti per le opposizioni Dolores Bevilacqua del MoVimento 5 Stelle, Graziano Furlani e Ouidad Bakkali per il PD e Maria Elena Boschi per Italia Viva. Tuttavia, la seduta è stata ulteriormente rinviata, senza una data stabilita, in attesa di valutare il calendario parlamentare, poiché la prossima settimana ci sarà una sospensione dei lavori in vista delle elezioni in Liguria.
Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva e vicepresidente della Commissione di vigilanza, ha definito la maggioranza “incapace e irresponsabile” per aver paralizzato l’attività della vigilanza. Ha chiesto che venga convocata immediatamente la Commissione per ascoltare il direttore generale, l’amministratore delegato e i sindacati riguardo alla stabilizzazione dei precari, un tema attuale che ha portato a assemblee e manifestazioni da parte dei giornalisti.
Boschi ha sottolineato che, di fronte all’urgenza di questioni come la regolarizzazione dei contratti in Rai, la Commissione non può continuare a essere ostaggio di una maggioranza che non mostra responsabilità. La situazione attuale evidenzia un disallineamento tra le necessità della Rai e l’operato della maggioranza politica, creando così un clima di incertezze per il futuro del servizio pubblico e per i lavoratori coinvolti.
In conclusione, la Commissione di vigilanza si trova in una fase di stallo che mina l’efficacia del suo operato e la possibilità di affrontare temi cruciali, mentre le opposizioni richiedono un intervento immediato per garantire i diritti dei lavoratori e una governance efficace nella gestione della Rai. La mancanza di un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione impedisce un progresso significativo in ambiti fondamentali per l’ente.