Un giovane di 20 anni, Emanuele Durante, è stato ucciso in un agguato nel centro di Napoli intorno alle 18.30 di sabato 15 marzo. I carabinieri sono intervenuti in via Santa Teresa degli Scalzi, dove Emanuele, colpito da proiettili da parte di ignoti, è deceduto poco dopo. Il suo corpo è stato trasportato all’ospedale Pellegrini.
Emanuele era imparentato con Annalisa Durante, una ragazza di 14 anni uccisa per errore il 27 marzo 2004 a Forcella durante una sparatoria tra clan rivali. In quella tragica occasione, Annalisa venne colpita mentre si trovava sotto casa, vittima di un conflitto a fuoco mirato a Salvatore Giuliano, un giovane del clan locale. Nonostante gli spari, il ragazzo rispose al fuoco, mettendo in pericolo anche persone innocenti. Annalisa ispirò un profondo sconcerto in tutta Italia per il suo tragico destino. Emanuele era nato un anno dopo la sua morte, nel 2005, ed era il figlio di un cugino di Annalisa; suo padre e il nonno di Emanuele erano fratelli.
La morte di Emanuele segue la scia di violenze e sparatorie a Napoli, un fenomeno che continua a colpire il quartiere e le famiglie coinvolte. La storia della famiglia Durante è segnata da una tragedia e continua ad essere un doloroso promemoria della violenza che affligge la città. Emanuele, che aveva compiuto vent’anni pochi giorni prima, fa dunque parte di una narrazione più ampia di violenza giovanile e rivalità tra clan.