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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Qui per dire mai più

In occasione dell’80° anniversario dell’eccidio di Monte Sole, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha partecipato a una commemorazione a Marzabotto insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Durante il discorso, Mattarella ha sottolineato l’importanza di ricordare le vittime e le atrocità commesse durante la Seconda guerra mondiale, evidenziando il dolore per le vite spezzate dalla ferocia nazifascista. Ha parlato della responsabilità della memoria e della necessità di non dimenticare, affinché simili crimini non possano mai ripetersi.

Evidenziando che l’Europa ha saputo rinascere dall’orrore della guerra, ha ricordato come cha imparato a costruire libertà e democrazia. Ha richiamato il pensiero di Primo Levi, secondo cui le atrocità storiche non devono essere dimenticate perché possono ripetersi. Mattarella ha anche messo in guardia contro la risorgenza di razzismo, antisemitismo e nazionalismo, per sottolineare che le cicatrici del passato sono ancora presenti nella società contemporanea.

Il massacro di Marzabotto, che ha visto quasi ottocento vittime innocenti tra cui molti bambini, è stato descritto come uno dei crimini più brutali compiuti in Italia durante la guerra. Mattarella ha ricordato come tali atrocità non potessero avere giustificazioni militari e ha citato anche i sacerdoti uccisi, sottolineando la negazione dell’umanità manifestata in quei momenti.

Steinmeier, dal canto suo, ha chiesto perdono a nome della Germania e ha espresso profondo dolore e vergogna per i crimini commessi. Ha onorato la memoria delle vittime e ha riconosciuto l’eredità di sofferenza che vivono i familiari. Ha sottolineato l’importanza della riconciliazione e del passaggio della memoria storica alle nuove generazioni, ringraziando i presenti per il loro impegno nel tramandare la storia. Ha concluso enfatizzando la necessità di conoscere il passato per evitare di ripetere gli stessi errori.

Questi eventi non solo commemorano una ferita aperta della storia italiana, ma rappresentano anche un richiamo universale all’umanità e alla pace, esortando tutti a lavorare per un futuro migliore e senza dimenticanze.

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