Alcune case automobilistiche, tra cui Stellantis, stanno progettando di unirsi a Tesla in un “pool” che consentirebbe di condividere le emissioni di carbonio delle nuove vetture, evitando così sanzioni europee per chi non rispetta i nuovi limiti di CO2 nel 2025. L’alleanza coinvolgerebbe anche Toyota, Ford, Mazda e Subaru, che intendono acquistare crediti di carbonio da Tesla per rimandare la riduzione delle proprie emissioni e non incorrere in multe dall’Unione Europea.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il documento depositato all’Ue parla di questo pooling. Anche Volvo, Polestar e Smart stanno considerando un accordo simile con Mercedes. A partire dal 2025, i limiti di emissioni per le nuove auto vendute nell’Unione Europea scenderanno a 93,6 grammi di CO2 per chilometro, rispetto ai 115,1 grammi del 2024. Le aziende che non rispetteranno questo limite rischiano multe ingenti in un periodo di crisi per il mercato automobilistico.
Tesla, avendo un modello di business che si basa sulla produzione di veicoli elettrici con basse emissioni, ha accumulato una notevole quantità di crediti di carbonio, che può vendere a compagnie che superano i limiti di emissione. In questo modo, Tesla “compensa” le emissioni delle altre case automobilistiche in cambio di un pagamento. Secondo Credit Suisse, nel 2020 Tesla ha venduto crediti di carbonio per un valore di 1,4 miliardi di dollari su un fatturato totale di 13,7 miliardi, con profitto di 1,6 miliardi.
Le case automobilistiche tradizionali, come Stellantis e Volkswagen, stanno affrontando difficoltà nel rispettare le normative ambientali sempre più severe e pertanto si trovano a dover acquistare crediti di carbonio per limitare le sanzioni. Questo scenario evidenzia la crescente interdipendenza tra le case automobilistiche e l’importanza dei crediti di carbonio nel contesto della transizione verso un’industria automobilistica più sostenibile. La partnership con Tesla rappresenta una strategia per affrontare le sfide normative senza incorrere in pesanti penalizzazioni economiche.