La variante Xec del Covid, appartenente alla famiglia Omicron, sta recentemente guadagnando terreno a livello globale, inclusa l’Italia. Oltre ai sintomi già noti delle mutazioni precedenti, sembra che ai contagiati sia associata anche la perdita di appetito, un sintomo piuttosto raro. Gli esperti affermano che, al momento, non ci sono prove solide che suggeriscano un quadro clinico significativamente diverso rispetto ad altre varianti di Omicron.
Questa variante presenta una mutazione specifica della proteina Spike, identificata come T22N, derivante dal ceppo KS.1.1, in combinazione con la mutazione Q493E di KP.3.3. La variante Xec risulta infatti più trasmissibile, ma presenta una gravità inferiore rispetto ai ceppi originari del coronavirus.
In Italia, la diffusione della variante è rapida, come indicato nell’ultimo bollettino del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 6 ottobre 2024. Tale situazione non è unica, in quanto diversi paesi, come il Regno Unito, segnalano un aumento dei ricoveri e una maggiore incidenza di sintomi, tra cui la perdita dell’appetito.
I virologi esprimono prudenza riguardo alla nuova ondata di infezioni da Covid, in concomitanza con l’arrivo della stagione influenzale e del virus respiratorio RSV. Nonostante la maggiore trasmissibilità della variante Xec, gli esperti rassicurano che non si tratta di una minaccia maggiormente pericolosa rispetto alle varianti precedenti. Per prevenire contagii e ridurre il numero di ricoveri, le autorità sanitarie raccomandano di seguire le consuete misure di prevenzione, come la vaccinazione, l’uso di mascherine in luoghi affollati e un’adeguata igiene delle mani.
La variante Xec potrebbe diventare predominante in Italia, e attualmente è considerata responsabile di sintomi febbrili negli italiani, mentre l’influenza stagionale non è ancora diffusa. Gli esperti, come Roberta Villa, confermano che i malesseri segnalati sono in gran parte riconducibili al Covid. Con l’arrivo dell’inverno, sarà fondamentale mantenere alta la guardia per limitare la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.