Se si osserva la versione attuale della tavola periodica, appare completa. Tuttavia, nonostante dal 2010 l’intero settimo periodo sia stato riempito, l’ottavo non è stato ancora avviato. La domanda è dunque spontanea: si può riempire definitivamente la tavola?
Tranquilli, questa volta non parleremo del gatto di Schrödinger, ma di un argomento altrettanto affascinante.
Ripassando brevemente la sua storia, ricordiamo come la tavola periodica sia stata costruita esclusivamente con elementi presenti in natura e sia fondamentalmente organizzata in base al numero di protoni di ciascun elemento, definito per convenzione numero atomico.
In un primo momento, venne riempita fino all’uranio, ma in breve tempo le cose iniziarono a cambiare. Poco dopo infatti, rendendosi conto che elementi con più di 92 protoni non si trovavano in natura, gli scienziati hanno iniziato a provare a realizzarli in laboratorio. Ad oggi abbiamo creato 26 di questi elementi definiti “transuranici”. È importante sottolineare come nessuno di questi sia effettivamente stabile.
Inoltre, sebbene dalla fine degli anni Quaranta agli anni Sessanta praticamente ogni anno venissero annunciati nuovi elementi, vi stupirà sapere che nessun nuovo elemento è stato annunciato dal 2010. Cosa sta succedendo? Non è più possibile inserirne?
In realtà non esiste alcuna ragione teorica per cui non dovrebbe essere possibile creare ulteriori elementi. Tuttavia, anche senza scendere in dettagli avanzati, considerando quanto è stato difficile creare gli ultimi elementi a causa del tempo di decadimento divenuto troppo breve, possiamo aspettarci che sia ancora più difficile crearne altri. È vero, non esiste un limite invalicabile, ma con ogni probabilità le cose diventeranno man mano più complesse.
Dopo aver imparato a conoscere il mistero dell’oro degli sciocchi, l’unico appiglio che abbiamo risale a più di 50 anni fa, quando i fisici proposero che intorno al numero atomico 164 potesse esserci una “isola di stabilità” che sarebbe quasi impossibile oltrepassare. Recentemente, il dottor Yuri Oganessia si è dimostrato essere uno dei principali sostenitori di tale teoria.