Vittorio Sgarbi è attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una grave depressione, accompagnata da un rifiuto di alimentarsi. La sua condizione ha suscitato interesse e preoccupazione, portando esperti a discutere l’importanza di un adeguato supporto psicologico e affettivo.
La psicologa Angela Maria Quaquero ha evidenziato come la depressione rappresenti una sofferenza significativa, sottolineando l’importanza di rispettare le scelte di Sgarbi anche in un momento critico per lui e per le persone a lui vicine. Ha sottolineato che il supporto emotivo da parte di familiari e amici può essere decisivo, ma senza forzare il critico d’arte a azioni contro la sua volontà.
Claudio Mencacci, psichiatra di rilievo, ha espresso che anche persone con personalità vivaci come Sgarbi possono affrontare la depressione. Ha messo in evidenza la necessità di cure farmacologiche e del supporto dei familiari, avvertendo che sintomi come anedonia e apatia possono portare a una diminuzione del desiderio di vivere. Mencacci ha anche accennato a possibili ulteriori problematiche di salute che potrebbero influenzare la condizione di Sgarbi, rendendo fondamentale il monitoraggio della sua salute fisica e mentale.
Sgarbi ha parlato della sua esperienza, descrivendo la depressione come una sofferenza morale e fisica, caratterizzata da “ombre della mente” e pensieri che lo accompagnano. Ha riconosciuto la difficoltà di accettare stimoli e aiuti esterni, e Mencacci ha ribadito l’importanza di un sostegno continuo e della terapia per affrontare questa difficile fase della sua vita.