La proposta di legge AC 1326, attualmente in attesa di calendarizzazione, mira a regolare la partecipazione delle associazioni di pazienti e delle organizzazioni di cittadini nei processi decisionali pubblici relativi alla salute. Il presidente di Salutequità, Tonino Aceti, ha descritto l’iniziativa come “ottima” e un “segnale molto importante”, ma ha anche evidenziato la presenza di aspetti che necessitano di miglioramenti. Aceti ha fatto queste dichiarazioni durante la conferenza stampa intitolata ‘Associazioni di pazienti nei processi decisionali: il punto della situazione e le proposte di legge nel percorso di coinvolgimento delle associazioni di pazienti nei processi decisionali’, tenutasi alla Camera per iniziativa dell’onorevole Ilenia Malavasi.
Aceti ha sottolineato che la proposta di legge rappresenta un passo significativo verso l’attuazione di un principio fondamentale del Servizio sanitario nazionale (Ssn), ovvero quello della partecipazione. Ha affermato che la funzione del Ssn non si limita a gestire i bilanci, ma deve mirare a produrre salute per la collettività. Ha aggiunto che, sebbene l’equilibrio di bilancio sia auspicabile, la priorità deve rimanere la salute pubblica.
Inoltre, ha evidenziato la necessità di recuperare il terreno in Europa riguardo al coinvolgimento delle associazioni, poiché la partecipazione attiva può contribuire a ridurre il rischio di errori nelle normative e nelle regolazioni. Coinvolgere le associazioni di pazienti in questo processo non solo offre una migliore qualità alle decisioni, ma responsabilizza anche chi è coinvolto nella loro attuazione.
Aceti ha concluso rimarcando che le associazioni dei pazienti, coinvolte nel processo decisionale, si sentiranno investite della responsabilità di garantire e attuare le normative. Questo non solo fortificherebbe il legame tra il Ssn e i cittadini, ma promuoverebbe anche una maggiore trasparenza e efficacia nelle decisioni sanitarie. La proposta offre quindi l’opportunità di rivedere e rafforzare il modo in cui le voci dei pazienti possono essere incorporate nei processi decisionali, essenziali per un sistema sanitario più inclusivo e partecipativo.