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Prestito storico del British Museum per la mostra sulla dea madre Anahit in Armenia

Grazie a un prestito del British Museum, per la prima volta in Armenia sono esposte la testa e la mano sinistra della statua bronzea della dea armena Anahit, di epoca ellenistica. Questi reperti sono al centro della mostra “Dea Madre: da Anahit a Maria”, presso il Museo Nazionale di Storia dell’Armenia, che include anche sessanta articoli della propria collezione, rappresentando il concetto di divinità madre dal Neolitico a oggi. La mostra, inaugurata il 21 settembre in coincidenza con il Giorno dell’Indipendenza dell’Armenia, rimarrà aperta fino al 21 marzo 2025.

L’esposizione, sostenuta dal Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica d’Armenia, è il risultato della lunga cooperazione tra il Museo di Storia dell’Armenia e il British Museum ed è uno degli eventi principali dell’offerta culturale armena, che comprende oltre 40 gallerie e musei a Yerevan e nel resto del Paese.

Il culto della Dea Madre in Armenia ebbe inizio nell’età della pietra e si evolse nel tempo, assumendo diverse funzioni. La Dea Madre, simbolo della continuità della stirpe, era rappresentata come una figura “creatrice”, associata alla “Madre Terra”. Nel periodo ellenistico, Anahit, considerata la principale divinità armena della fertilità, assumette un ruolo centrale nel culto, riconosciuta anche con titoli come Madre Dorata e Grande Signora.

Anahit era la dea della fertilità, del parto e, inizialmente, della guerra. Il suo culto si diffuse a partire dal IV secolo a.C. in Armenia, Asia Minore e Siria, con santuari dedicati anche in Iran. Durante i periodi ellenistico e romano, vi fu una sincretizzazione culturale che paragonò Anahit ad altre divinità come Artemide e Afrodite.

La statua bronzea di Anahit, scoperta nel 1871 a Satala, risale al II-I secolo a.C. e, seppur associata ad Afrodite, è considerata rappresentativa della dea armena. Questa statua è legata al tempio di Yeriza, saccheggiato dai soldati romani nel 34 a.C. I frammenti della statua di bronzo arrivarono al British Museum nel XIX secolo.

Tra i musei di Yerevan, oltre al Museo di Storia dell’Armenia, ci sono il Matenadaran, il Museo di Erebuni e il Centro d’Arte contemporanea Cafesjian. Fuori dalla capitale, meritano attenzione il Museo della Storia del Vino e il Museo Nazionale di Architettura e Vita Urbana di Gyumri.

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