Non si può dire che il premierato sia scomparso dall’agenda del Governo, ma attualmente questo esecutivo, stabile, può pianificare riforme necessarie a medio termine. Nicola Drago, CEO di De Agostini e fondatore dell’associazione ioCambio, sostiene che le riforme fondamentali verranno affrontate quando le probabilità di successo saranno più elevate, ipotizzando un referendum all’inizio della prossima legislatura. Drago invita la maggioranza ad aprirsi a modifiche proposte da ioCambio, suggerendo che così le possibilità di vittoria al referendum aumenterebbero. Un’indagine commissionata da ioCambio mostra che il 56% degli italiani è favorevole a riforme istituzionali per garantire maggiore stabilità governativa e il 64% sostiene modifiche alla riforma del premierato in linea con le proposte dell’associazione.
Particolarmente interessante, oltre la metà degli elettori di centrosinistra si dichiara favorevole all’introduzione del premierato, purché vengano accolte le proposte di ioCambio. L’associazione propone tre elementi chiave: il ballottaggio per l’elezione diretta del Premier, garanzie di neutralità per il Presidente della Repubblica e tutele per le opposizioni attraverso uno statuto specifico. Per vedere progressi in questa direzione, è necessaria la disponibilità della maggioranza a modificare l’attuale modello di premierato, ritenuto debole, e la collaborazione delle opposizioni. Queste ultime dovrebbero contribuire concretamente alla riforma, piuttosto che opporsi senza offrire soluzioni, riconoscendo così l’instabilità italiana e la necessità di un cambiamento.