Non si può trascurare il discorso di Mattarella a Marsiglia, che rappresenta una consapevolezza della gravità della crisi attuale in Europa. Le sue parole non sono rituali, ma un richiamo urgente a riconoscere i cambiamenti fondamentali che stiamo affrontando. Il presidente ha chiarito la sua posizione sulla guerra in Ucraina, paragonando l’aggressione russa al regime di Hitler, un’analogia finora trattata con cautela da molti. Questo allerta ora sull’importanza di una trattativa che potrebbe dare vita a un nuovo sistema di garanzie.
Mattarella ha rivolto forti parole all’Europa, sottolineando la necessità di evitare il vassallaggio e di chiedersi se si preferisce essere protetti o protagonisti. Questo richiamo è particolarmente rilevante in un contesto geopolitico mutato, con nuove influenze provenienti dall’Atlantico che potrebbero compromettere gli equilibri esistenti. Inoltre, ha esortato a fare attenzione alle forze predatrici del nuovo potere economico che si sta manifestando.
Il discorso invita la politica italiana a riflettere su questioni più ampie, piuttosto che concentrarsi su dispute interne poco significative. Sorprendentemente, c’è stata poca reazione al messaggio di Mattarella, forse perché qualcuno lo condivide a parole, ma non nella sostanza. Siamo prigionieri di una campagna elettorale permanente, mentre un mondo esterno sta cambiando rapidamente. Il destino europeo dipenderà dalle interazioni con questi cambiamenti, e sarà fondamentale capire se saremo protagonisti o semplici comparse in questo nuovo scenario.