In risposta a striscioni esposti da attivisti di Gioventù Nazionale alle scuole di Biella, la consigliera comunale Teresa Barresi ha attribuito i massacri delle foibe alle violenze degli occupanti nazifascisti in Jugoslavia. Gli attivisti del movimento, sezione giovanile di Fratelli d’Italia, hanno affisso striscioni con la frase “Prof, a che pagina sono le foibe?” per ricordare questo tragico capitolo della storia italiana in occasione del Giorno del Ricordo, celebrato ogni 10 febbraio per commemorare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.
Barresi ha risposto criticamente all’iniziativa, affermando che chiunque conosca la storia sa che le foibe sono una diretta conseguenza di anni di violenza e di odio, anche razziale. Ha denunciato la superficialità con cui il tema è stato trattato, evidenziando che il modo in cui gli striscioni sono stati affissi di notte richiama una “storia buia” per il Paese. Nel periodo tra il 2014 e il 2019, Barresi è stata Assessore alla Cultura e all’Istruzione di Biella.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004 e serve a preservare la memoria dei massacri delle foibe, avvenuti tra il 1943 e il 1945, quando i partigiani jugoslavi liberarono il Paese dall’occupazione nazifascista, prendendo di mira anche italiani civilmente innocenti, causando migliaia di morti. Barresi ha fatto riferimento alle violenze subite dai popoli in Jugoslavia da parte delle forze naziste e fasciste, inclusi crimini di guerra come l’eccidio di Podhum.