Polly Jean Harvey, conosciuta come PJ Harvey, ha avuto un lungo percorso musicale, caratterizzato da diverse sfumature stilistiche, che spaziano da sonorità ruvide a esperienze più intimiste e sperimentali. Un episodio particolare del suo repertorio è rappresentato dal quinto album, “Stories from the City, Stories from the Sea”, pubblicato il 23 ottobre. Quest’opera segna una fase di transizione nella sua carriera e merita un’attenzione particolare.
Il titolo dell’album riflette chiaramente i due universi che animano le tracce: uno urbano, ispirato al suo soggiorno a New York, e l’altro legato ai luoghi simbolici della sua infanzia in Dorset, rappresentati da mare e spiagge. Le canzoni si intrecciano tra visioni cittadine e ricordi nostalgici, contribuendo a una narrazione personale ricca di spunti.
“Stories from the City, Stories from the Sea” segna un momento di maturità per PJ Harvey, che si presenta più serena e in pace con se stessa. Le dodici tracce dell’album sono tra le più melodiche create fino a quel momento, mescolando elementi di rock e pop in un linguaggio diretto e coinvolgente. Brani come “Good Fortune” e la potente apertura “Big Exit” si alternano a momenti più introspettivi come il duetto con Thom Yorke in “This Mess We’re In”.
Sebbene non tutti i brani raggiungano vette memorabili, l’album dimostra una crescita artistica evidente, con una sicurezza insolita. “Stories from the City, Stories from the Sea” non è un lavoro interlocutorio, ma un capitolo significativo nel viaggio di PJ Harvey, che continua a scrivere una storia entusiasmante nel panorama musicale contemporaneo.
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