I pipistrelli dal naso a foglia, noti per la loro abilità predatoria, mostrano un’incredibile efficienza nella cattura delle prede. Secondo uno studio condotto dall’Università di Aarhus e dallo Smithsonian Tropical Research Institute, il loro tasso di successo nell’attacco supera persino quello dei leoni.
Il team di ricerca, guidato da Marie Skodowska-Curie e Leonie Baier, ha monitorato 20 esemplari di pipistrelli Trachops cirrhosus utilizzando dispositivi di tracciamento per registrare i loro movimenti e i suoni dell’ambiente. I dati hanno rivelato che questi pipistrelli cacciano prede di grandi dimensioni come rane, uccelli e piccoli mammiferi, adottando una strategia simile a quella dei felini. La loro capacità di ascoltare i suoni provenienti dall’ambiente circostante, unita alla pazienza nell’attendere il momento giusto per catturare le prede, permette loro di risparmiare energia.
Nel regno animale, la dimensione della specie influisce sulle tecniche di caccia. I grandi predatori come leoni e orsi, dotati di elevate riserve energetiche, possono inseguire prede abbondanti. Al contrario, i piccoli predatori necessitano di strategie diverse a causa delle loro limitate risorse energetiche. I Trachops cirrhosus, quindi, si nascondono e tendono imboscate, attaccando con precisione.
Durante lo studio, è emerso che questi pipistrelli passano l’89% del loro tempo in posizione stazionaria, risparmiando energia. Gli attacchi risultano rapidi e precisi, con un tasso di successo del 50%, ben superiore a quello dei leoni, che si attesta al 14%, e degli orsi polari, che non superano il 2%. Inoltre, le prede che catturano possono raggiungere fino al 7% del loro peso corporeo.
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