Il 30 settembre 2024, si riaccendono le speculazioni riguardanti un possibile ingresso in politica di Pier Silvio Berlusconi, figlio dell’ex premier Silvio Berlusconi. Queste voci hanno preso nuovamente piede a seguito dell’emissione di un francobollo commemorativo in onore del compleanno di Silvio. Alcuni media ipotizzano che Pier Silvio potrebbe ufficialmente scendere in campo tra il 2025 e le prossime elezioni politiche. Tuttavia, fonti vicine a Berlusconi hanno smentito queste affermazioni, definendole “assolutamente fantasie” e confermando che non ci sono stati sviluppi dall’ultima smentita rilasciata dallo stesso Pier Silvio. Durante un incontro a luglio scorso, Berlusconi junior aveva dichiarato di essere attratto dalla “politica”, ma aveva ribadito la sua intenzione di continuare il suo lavoro imprenditoriale, etichettando come “balla assoluta” la notizia di aver commissionato sondaggi riguardo la sua eventuale candidatura politica.
Nei recenti articoli di stampa, sono stati menzionati i nomi di alcuni personaggi vicini a Pier Silvio che potrebbero essere coinvolti in un futuro progetto politico. Tra questi c’è Niccolò Querci, ex capo segreteria di Silvio Berlusconi, attualmente nel consiglio di amministrazione di Mediaset. Si è parlato anche di Massimo Doris, figlio del fondatore di Mediolanum, che ha categoricamente escluso un suo coinvolgimento nella politica, affermando di amare profondamente il suo lavoro di imprenditore e banchiere.
Un altro nome emerso è quello di Gerry Scotti, noto conduttore Mediaset, che ha una storia politica alle spalle nelle file del PSI di Bettino Craxi. Tuttavia, secondo il suo entourage, le indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento politico sono infondate e ironizzando hanno affermato che Gerry accetterebbe ruoli solo “dal Papa in su”.
In sintesi, nonostante le voci riguardanti un possibile ingresso in politica di Pier Silvio Berlusconi, le smentite e le dichiarazioni dei diretti interessati suggeriscono che al momento preferisca continuare il suo percorso imprenditoriale piuttosto che intraprendere la carriera politica.