Paolo Mieli è un rinomato giornalista italiano con un’importante carriera che inizia negli anni ’60. Ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi quotidiani nazionali, assumendo ruoli di direzione in testate come La Stampa e Corriere della Sera. Durante il suo percorso professionale, ha assistito a notevoli cambiamenti e scandali, inclusi eventi significativi che ha condiviso con il collega Peter Gomez nella trasmissione La Confessione, tra cui il suo rammarico riguardo a Silvio Berlusconi e Luigi Scalfaro.
Nell’episodio andato in onda il 2 novembre su Rai 3, Mieli ha discusso del momento cruciale della sua carriera: l’invito a comparire che Berlusconi ricevette dalla procura di Milano il 22 novembre 1994. Mieli, allora direttore del Corriere della Sera, dichiarò che quella sarebbe stata la notizia più importante della sua carriera, ma non poté pubblicarla. Il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, chiese a Mieli di rinviare la pubblicazione. Questa richiesta fu fatta dopo una conversazione tra Scalfaro e Borrelli, il capo della procura di Milano, che esplicitò motivi di opportunità politica legati al momento.
Mieli, preoccupato della situazione, scrisse la sua lettera di dimissioni quella stessa sera, mentre cercava di mantenere il segreto riguardo alla notizia evitando di informare anche figure influenti come l’avvocato Agnelli. Solo un numero ristretto di persone, tra cui Mieli e l’allora presidente di Rizzoli-Rcs Alberto Ronchey, erano al corrente della vicenda. Mieli descrisse Ronchey come un amico, ma notò che era imbarazzato dalla situazione.
Durante la trasmissione, Mieli ha anche parlato della sua lunga carriera, iniziata a L’Espresso quando aveva appena 18 anni, grazie al suo legame con la figlia di un redattore. Dopo aver acquisito esperienza, ha lavorato per testate importanti come Repubblica, diretta allora da Eugenio Scalfari, il quale in seguito lo definì un “figlio ingrato”. Mieli ha ammesso di aver mostrato un certo grado di ingratitudine nel passaggio a La Stampa. La conversazione ha rivelato non solo il peso degli eventi nella sua professione, ma anche le relazioni complesse nel mondo del giornalismo italiano.