Il Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) dei carabinieri ha smentito la presenza di indagini sul caso di Cecilia Sala, una giornalista italiana recentemente liberata dall’Iran. In un comunicato stampa, il Ros ha chiarito che non sono in corso indagini sulla detenzione e la liberazione di Sala e che non ha ricevuto deleghe specifiche riguardo a questa vicenda. I militari si sono limitati ad ascoltare la giornalista per acquisire “dichiarazioni spontanee sull’accaduto”, ora in possesso della Procura della Repubblica di Roma. Il Ros ha considerato infondate le notizie circolate il 10 gennaio, le quali suggerivano che sarebbero state condotte indagini per chiarire eventuali tradimenti relativi ai movimenti di Cecilia.
Sala è ritornata in Italia l’8 gennaio, accolta all’aeroporto di Ciampino dai genitori e dal fidanzato. Nel podcast “Stories”, da lei condotto, ha condiviso il difficile periodo di detenzione in Iran, sottolineando le difficoltà nel dormire e nel sopravvivere in condizioni precarie, senza cuscini o materassi. Ha raccontato di 20 giorni di privazioni, durante i quali non le è stato concesso nemmeno di portare i suoi occhiali, considerati potenzialmente pericolosi per l’auto-lesionismo.
Nonostante le notizie di un presunto tradimento e di vendite di informazioni sui suoi movimenti, il Ros ha dichiarato che tali affermazioni non sono supportate da fonti affidabili. Cecilia ha descritto come le condizioni nella sua cella fossero dure e ha raccontato di passare il tempo a contare le dita e a leggere gli ingredienti del pane, l’unico scritto in inglese, per cercare di mantenere la lucidità mentale.
In generale, la vicenda di Cecilia Sala ha attirato attenzione mediatica e pubblico interesse, ma le autorità hanno voluto chiarire che non ci sono indagini in corso, fugando così eventuali preoccupazioni e speculazioni sulla natura della sua detenzione e liberazione. La testimonianza di Sala evidenzia le sfide psicologiche e fisiche affrontate durante il periodo di prigionia, rimanendo una voce importante al riguardo.