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martedì, 14 Gennaio, 2025
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Perché è considerato un esperto di fama

È morto Eugenio Borgna, psichiatra di fama internazionale, all’età di 94 anni a Borgomanero, sua città natale, nel Novarese. Borgna ha lasciato un segno indelebile nella psichiatria moderna, differenziandosi attraverso l’approccio umanistico nelle cure per malattie mentali, focalizzandosi su dialogo e ascolto. La sua visione ha contribuito a un’importante umanizzazione della cura dei pazienti, sostenendo i diritti e la dignità di coloro che affrontano disturbi psichiatrici.

Il suo ultimo libro, “L’ora che non ha più sorelle”, pubblicato nel novembre scorso, affronta la complessa tematica del suicidio femminile. Borgna ha sempre ribadito l’importanza di stabilire un rapporto empatico con i pazienti, approccio che ha reso le sue opere fondamentali nel panorama psichiatrico. Tra i suoi scritti più noti si annoverano “Apri l’anima e gli occhi”, “Coscienza interiore e comunicazione”, e “Le parole che ci salvano”.

La sua carriera accademica è iniziata dopo la laurea in Medicina conseguita nel 1954 a Torino, seguito dalla specializzazione in malattie nervose e mentali nel 1957 a Milano. Borgna ha ricoperto ruoli importanti, prima come docente di clinica e poi come responsabile del reparto di psichiatria all’Ospedale di Pavia, per poi diventare primario emerito all’Ospedale Maggiore di Novara fino al 2002. La sua filosofia di cura si ispirava alle riforme promosse da Franco Basaglia, rivoluzionando l’approccio alla salute mentale in Italia e contribuendo alla chiusura dei manicomi.

Eugenio Borgna è ricordato anche per profondi temi letterari ed emotivi trattati nelle sue opere, che esaminano sentimenti come nostalgia, colpa e solitudine, intrecciando la psicologia con la letteratura. La casa editrice Interlinea lo ha descritto come autore di opere che esplorano il complesso arcipelago delle emozioni.

La scomparsa di Borgna ha suscitato reazioni di cordoglio nel mondo politico, con espressioni di rispetto e ammirazione per il suo lavoro, che ha portato l’Italia a essere all’avanguardia nella psichiatria. Politici come Enrico Borghi e Alfredo Antoniozzi hanno elogiato il suo contributo indispensabile al campo e la sua umiltà. La sua eredità continuerà a influenzare la psichiatria e i diritti umani per molto tempo a venire.

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