La Lega ha introdotto un emendamento per la pensione anticipata a 64 anni, che consente di utilizzare il fondo pensione integrativo per soddisfare i requisiti necessari per accedere al prepensionamento. Tuttavia, emergono dei dubbi riguardo a questa nuova formula, poiché non viene eliminata la condizione per l’uscita anticipata e, anzi, si stringono i requisiti.
A partire dal 1° gennaio 2025, i lavoratori potranno accedere alla pensione anticipata solo se avranno maturato almeno 25 anni di contributi. In passato, era sufficiente avere 20 anni di contributi per i lavoratori in regime contributivo, ma la nuova normativa prevede un innalzamento di questa soglia. Il governo ha previsto una possibilità di cumulo tra la previdenza obbligatoria e quella complementare, consentendo ai lavoratori di raggiungere le soglie minime richieste.
Il nuovo sistema, approvato il 17 dicembre dalla Commissione Bilancio, consente di includere nel conteggio anche la rendita dei fondi pensione, senza gravare sulle finanze pubbliche, poiché il contributo del fondo complementare non comporta costi aggiuntivi per lo Stato. Per accedere alla pensione anticipata con la nuova impostazione, i lavoratori dovranno avere 64 anni di età e almeno 25 anni di contributi effettivi.
Nel 2024, le soglie di importo per il pensionamento sono stabilite: tre volte l’assegno sociale (circa 1.603,23 euro) per gli uomini, 2,8 volte l’assegno sociale (circa 1.496,35 euro) per le donne con un figlio, e 2,6 volte l’assegno sociale (circa 1.389,36 euro) per le donne con due o più figli. Inoltre, per ottenere l’anticipo pensionistico, non sarà possibile cumulare la pensione con il reddito da lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per lavori autonomi occasionali con reddito non superiore a 5.000 euro lordi annui.
Dal 2030, i requisiti per la pensione anticipata subiranno un ulteriore cambiamento: l’importo soglia per il prepensionamento aumenterà da 3 a 3,2 volte l’assegno sociale, comportando che per accedere alla pensione anticipata a 64 anni saranno necessari almeno 1.710 euro di pensione. Questa modifica riguarderà tutti i lavoratori e non solo coloro che beneficiano di un fondo pensionistico.