Un operatore socio-sanitario di 43 anni è stato accoltellato da un paziente di 63 anni nel reparto di pneumologia dell’ospedale Gom di Reggio Calabria. L’episodio è avvenuto la mattina di domenica 26 gennaio, e l’aggressione ha provocato ferite al braccio della vittima, le quali sono state giudicate guaribili in sette giorni. Le motivazioni dietro all’attacco rimangono ancora da chiarire. Il 63enne è stato fermato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile, che sono intervenuti immediatamente.
Il pubblico ministero ha disposto gli arresti domiciliari per il paziente, mentre le autorità stanno indagando per capire come sia stato possibile per lui accedere a un coltello all’interno della struttura ospedaliera. Questo grave episodio ha riacceso i riflettori sulla sicurezza degli operatori sanitari, che spesso si trovano a dover affrontare situazioni di violenza.
Secondo un report di Onspi e Ugl Salute, nel 2024 si sono registrati 25.940 casi di aggressioni nei confronti del personale sanitario in Italia, con un aumento del 33% rispetto all’anno precedente. Le donne rappresentano il 73% delle vittime, con infermieri e fisioterapisti tra le categorie più colpite. La difficoltà di garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori sanitari è un tema sempre più urgente, come dimostrano anche altri episodi di aggressione, tra cui quello avvenuto recentemente a Biancavilla, dove una pediatra è stata aggredita dalla madre di un paziente.