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mercoledì, Novembre 13, 2024
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Patto per l’eliminazione dell’Epatite C, proroga dello screening al 2025

A Roma, i diversi attori del Sistema Salute hanno firmato un ‘Patto per l’eliminazione dell’Epatite C’ in Italia, alla conclusione dell’evento ‘Epatite C: Obiettivo eliminazione, il momento è adesso’. Hanno partecipato decisori pubblici, rappresentanti delle istituzioni, società scientifiche, pazienti ed esperti per discutere sui risultati del programma di screening e sulle strategie per affrontare l’epatite C nel Paese.

Due azioni principali sono state proposte: prorogare il programma di screening gratuito per l’epatite C fino al 2025 e estenderlo anche ai nati tra il 1948 e il 1968, oltre alla coorte 1969-1989 attualmente considerata. Queste misure sono considerate imprescindibili per raggiungere l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di eliminare l’infezione entro il 2030.

Non servono fondi aggiuntivi per attuare queste azioni, poiché i 71,5 milioni di euro già stanziati attraverso il Decreto Milleproroghe sono in gran parte ancora inutilizzati a causa della bassa adesione al programma, che ha coperto solo l’11% della popolazione generale tra i 35 e i 55 anni.

L’epatite C è causata dal virus Hcv e, in molti casi, evolve in epatite cronica e altre complicazioni gravi. È difficile stimare l’incidenza dell’infezione sommersa, rendendo cruciale il proseguimento del programma di screening. Avviato nel 2020, questo programma mira a individuare e trattare precocemente le infezioni per ridurre la trasmissione del virus e le complicanze associate.

Lo screening è indirizzato principalmente a tre gruppi: i nati tra il 1969 e il 1989, le persone seguite dai Servizi per le dipendenze e i detenuti. Finora ha consentito di identificare oltre 10.000 soggetti non a conoscenza della propria infezione, molti dei quali sono stati avviati al trattamento.

Nonostante i risultati positivi, il programma ha subito ritardi e non è stato implementato in tutte le regioni. È quindi essenziale prorogarlo, estenderlo e attivarlo in tutte le regioni, accompagnandolo con campagne di sensibilizzazione. Una eventuale interruzione dello screening potrebbe comportare un aumento delle complicanze da epatite C, influenzando negativamente il Sistema Sanitario Nazionale. Si auspica una strategia globale per la prevenzione delle infezioni trasmissibili, supportata da normative e risorse adeguate.

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