L’introduzione di un patentino per l’allevamento e l’adozione di razze canine considerate pericolose ha avviato un ampio dibattito in Italia. Attualmente, razze come Pitbull e Rottweiler non sono incluse in liste specifiche e la loro presenza nel paese è limitata rispetto ad altri Stati. Le leggi italiane riguardanti l’adozione e l’allevamento di queste razze risultano quindi meno rigorose, ma recentemente si è iniziato a discutere dell’obbligo di un patentino per i proprietari.
Negli ultimi anni, sono state introdotte numerose leggi per tutelare il benessere degli animali domestici, ma alcune di queste hanno suscitato controversie. Secondo la legislazione corrente, tutti i cani devono indossare collari e museruole, a meno che non si tratti di cani di piccola taglia. La lista delle razze pericolose era stata abolita nel 2009 tramite l’Ordinanza Martini, che ha stabilito come l’aggressività di un cane non dipenda solo dalla razza, ma anche dal modo in cui viene educato. Pertanto, la responsabilità del comportamento dell’animale ricade interamente sui proprietari.
La Regione Lombardia ha avanzato la proposta di un patentino per l’adozione di specifiche razze canine, includendo 26 tipologie ritenute problematiche. Questo patentino richiederebbe ai proprietari di seguire corsi teorici e pratici obbligatori, certificando le competenze necessarie per gestire correttamente i cani. La proposta è attualmente in discussione nella commissione Sanità del Pirellone e mira a potenziare la sicurezza pubblica.
Se approvata, la proposta potrebbe fungere da base normativa anche a livello nazionale, affiancandosi a regole già esistenti riguardanti la vendita, riproduzione e gestione di razze canine. La formazione obbligatoria sarebbe applicata non solo a razze come Rottweiler e Pitbull, ma anche a cani generalmente considerati tranquilli, come il pastore maremmano abruzzese e l’Akita Inu. A chiunque voglia adottare una di queste razze sarà richiesto di dimostrare la propria capacità di gestione, con restrizioni per chi ha precedenti penali.
Il rilascio del patentino avverrebbe dopo un percorso formativo che include valutazioni sul comportamento del cane e sull’interazione con il proprietario. Saranno stabiliti requisiti minimi per i canili e i rifugi, affinché gli animali non siano relegati in spazi inadeguati. La proposta, avanzata dal vicepresidente della commissione Sanità Roberto Anelli, è frutto di un lavoro congiunto tra varie istituzioni e associazioni per garantire sia il benessere dei cani che la sicurezza dei cittadini.