Il 2 novembre si commemoreranno 50 anni dalla morte di Pierpaolo Pasolini. Il giorno successivo, in libreria, uscirà l’ultimo libro di Antonio Cantaro, professore di diritto costituzionale, intitolato “Amato Popolo – Il sacro che manca da Pasolini alla crisi delle democrazie”.
Il libro esplora il rapporto tra la figura di Papa Francesco e la tradizione di Pasolini, evidenziando come la sinistra moderna si stia allontanando dall’amore per il popolo, che è invece fondamentale. Cantaro mette in luce la contraddizione di una sinistra che, pur avendo contribuito a creare la Costituzione Italiana, perde di vista il concetto che la sovranità appartiene al popolo. Questo allontanamento genera una fuga verso il sovranismo, alimentato da leader carismatici e influencer, mentre la destra cattura i consensi di quel popolo che teme la globalizzazione, la solitudine e la mancanza di appartenenza.
Cantaro definisce il neoliberalismo e il sovranismo come culture dell’odio verso il popolo, evidenziando che le periferie e i ceti più fragili rappresentano una parte essenziale della società. Se la sinistra non li abbraccia, rischia di perdere la propria ragion d’essere.
Il libro di Cantaro non si limita a un’analisi critica, ma propone anche riflessioni sui fenomeni attuali, come l’astensionismo e le difficoltà della sinistra in Italia e in Europa. La sua opera rappresenta un bilancio di un impegno politico e accademico, che mira a restare aperta e affrontare la realtà con il coraggio dei grandi pensatori. L’autore invita gli intellettuali a rimettersi in gioco, rifuggendo un ruolo passivo e abbracciando un pensiero critico e attivo, seguendo l’esempio di figure come Leopardi, Gramsci e Pasolini.