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Parte da Potenza la campagna nazionale sulle maculopatie


“Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino” è la campagna nazionale di sensibilizzazione sulle maculopatie. Non solo, visto che l’interesse è puntato anche sulla Degenerazione Maculare legata all’età Umida (nAMD) ed Edema Maculare Diabetico (DME).

La prima tappa del 2024 è partita da Potenza con l’obiettivo di far emergere i bisogni non soddisfatti di pazienti e caregiver, evidenziando aspetti cruciali. Tra questi, il mantenimento di una vita sociale e lavorativa attiva, l’importanza della prevenzione come strumento migliorativo della vita di chi convive con questa patologia.

Nel corso della campagna, saranno effettuati screening gratuiti sul territorio nazionale, eseguiti da uno specialista tramite tomografia a coerenza ottica (OCT).

Maculopatie, l’impatto sulla vita dei pazienti

Le maculopatie sono patologie oculari che interessano l’area che si trova al centro della retina, ovvero la macula. Le più diffuse sono la degenerazione maculare legata all’età e l’edema maculare diabetico, che colpiscono principalmente le persone con più di 50 anni. Questa è la fascia di età più rappresentativa della popolazione italiana con una piena vita sociale e spesso anche lavorativa.

Dette patologie hanno anche un impatto enorme sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver.
La patologia esercita un impatto significativo sulla vita quotidiana, presentando sfide complesse per coloro che ci convivono.

«La perdita di autonomia, indipendentemente dall’età, spesso scoraggia i pazienti portando a una riduzione dell’aderenza terapeutica. Ma è essenziale riconoscere che esistono risorse e opportunità disponibili per affrontare questa condizione». Così Aurora De Magistris, dirigente medico responsabile Retina Medica e Trattamenti Laser Uoc Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Potenza.

AMD secca e AMD neovascolare o umida

Le maculopatie non sono tutte uguali. La degenerazione maculare legata all’età colpisce la parte della retina deputata alla visione centrale nitida e dettagliata. E a seconda di come la macula viene danneggiata, ne esistono due tipi: AMD secca e AMD neovascolare o umida.

La AMD neovascolare o ‘umida’ (nAMD) è la forma più avanzata e si caratterizza per la crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina. Se non trattata, può provocare una perdita rapida e grave della vista.

Circa 20 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di nAMD, che è la causa principale di perdita della vista negli ultrasessantenni.

In Italia, colpisce prevalentemente la fascia d’età 65-69 anni e over 85, con un’incidenza rispettivamente del 2,1% e del 3,7%.

L’edema maculare diabetico: grave patologia della vista

Anche l’edema maculare diabetico (DME) è una grave patologia della vista, una complicanza del diabete (tipo 1 e tipo 2).

Nel mondo sono circa 21 milioni le persone che ne soffrono.

Gli alti livelli di glucosio deteriorano i piccoli vasi sanguigni della retina che, una volta danneggiati, iniziano a sanguinare e a riversare liquidi nella macula. L’accumulo di liquidi provoca quindi un edema.

Se non trattato adeguatamente può portare a un’importante ipovisione e peggioramento della qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti.

I sintomi legati alle maculopatie possono manifestarsi dopo molto tempo, a volte quando ormai la patologia è in stadio avanzato. È per questo motivo che l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce diventano un tassello fondamentale per contrastarle.

Il trattamento principale prevede inibitori del VEG

Ad oggi, il trattamento principale per le maculopatie prevede l’utilizzo di inibitori del VEG (fattore di crescita dell’endotelio vascolare). Si tratta di una proteina che stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni.

Nella maggior parte dei pazienti, gli inibitori del VEG, somministrati attraverso iniezioni intravitreali, possono migliorare la visione se la diagnosi è stata precoce, E anche se il trattamento è stato tempestivo e se eseguito a cicli regolari nel tempo.

Tuttavia, malgrado l’impatto positivo degli stessi nella gestione terapeutica di queste patologie, permangono ancora diversi problemi legati alle somministrazioni frequenti di questi trattamenti. Un altro problema riguarda la loro efficacia a lungo termine dopo la sospensione.

Oggi, la ricerca scientifica ha fatto grandi passi in avanti. Ha messo a disposizione nuovi trattamenti con differenti meccanismi di azione, che durano più a lungo nel tempo e sono altamente efficaci.



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