Le condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio, mostrano un “lieve miglioramento”, come comunicato nel bollettino del 8 marzo. Secondo il Vaticano, la stabilità clinica del Pontefice negli ultimi giorni indica una buona risposta alla terapia, con scambi gassosi migliorati e esami ematochimici stabili. Tuttavia, i medici mantengono una prognosi riservata per monitorare i progressi nei giorni successivi.
Il Papa è sempre restato apiretico e per il momento riceve ossigeno a flussi alti durante il giorno, mentre di notte beneficia di ventilazione meccanica non invasiva. Oggi, dopo aver ricevuto l’Eucarestia, ha pregato nella Cappellina dell’appartamento privato e ha alternato riposo e lavoro. Il miglioramento si basa sulla stabilità clinica osservata negli ultimi cinque giorni, senza crisi nuove, ma la cautela rimane alta, dato che non si può ancora escludere il rischio di complicazioni.
Il pneumologo Claudio Micheletto, esperto ospedaliero, ha confermato che la polmonite sta evolvendo positivamente, e gli esami ematologici sono favorevoli, senza necessità di trasfusioni. Ha sottolineato che il Papa, nonostante la sua età, mostra segni di miglioramento lentamente e che è importante mantenere un approccio prudente.
Il Vaticano ha annunciato che non ci si aspetta un nuovo bollettino medico prima di lunedì sera e che anche domani l’Angelus sarà accompagnato solo dal testo scritto del Papa, ripetendo questa modalità per la quarta settimana consecutiva. La prognosi rimarrà riservata fino a quando non si verificherà una stabilità continuativa nei prossimi giorni.