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sabato, 18 Gennaio, 2025
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Paola Nurnberg allontanata dalla tv svizzera dopo un tweet contro la destra

Paola Nurnberg, giornalista italotedesca e collaboratrice della Radiotelevisione Svizzera (RSI), è stata licenziata dopo aver pubblicato un tweet critico nei confronti del pensiero della destra. Il tweet, risalente a settembre 2023, affermava che il pensiero di destra “attecchisce perché non è elaborato” e alimenta “l’ignoranza”. Questa decisione ha sollevato polemiche e attirato l’attenzione del sindacato Unia, che ha denunciato il licenziamento come sproporzionato, suggerendo che se si dovesse licenziare Nurnberg per il suo post, potrebbero esserci giustificazioni per allontanare anche molti altri dipendenti della RSI.

Matteo Poretti, rappresentante di Unia, ha dichiarato che, pur riconoscendo l’errore nel tweet, non crede che il licenziamento fosse una risposta adeguata. Ha evidenziato anche che la condotta professionale di Nurnberg era eccellente e che il procedimento di licenziamento sembrava anomalo. Dall’altro lato, la RSI ha mantenuto il silenzio sulla questione, affermando semplicemente che le proprie “linee guida interne” devono essere seguite da tutti i lavoratori.

Un ulteriore elemento di complessità potrebbe essere legato a una denuncia per molestie che Nurnberg aveva presentato nel 2020. In seguito a quel caso, la giornalista era stata spostata da conduttrice televisiva a speaker radiofonica, nonostante le molestie fossero state verificate. Il sindacato ha suggerito che il licenziamento attuale possa riflettere vecchi conflitti derivanti da quella situazione.

Nurnberg ha espresso il suo disappunto riguardo alla mancanza di possibilità di riguadagnare la sua posizione. Dopo il tweet, le era stata inviata una convocazione via email, ma quando ha chiesto come potesse correggere la situazione, non ha ricevuto risposte. Il sindacato prevede di intentare una causa per licenziamento ingiustificato, definendo grave sia il provvedimento che le motivazioni. Si intende inoltre stimolare un dibattito pubblico su simili questioni di libertà di espressione e pratiche lavorative, sollevando interrogativi su quanto sia lecito esprimere opinioni personali sui social media senza temere conseguenze professionali. La situazione rimane aperta e suscita riflessioni significative sul confine tra opinioni personali e rispetto delle regole aziendali.

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