Non si ferma la violenza nella sanità pubblica italiana, con episodi recenti che sollevano preoccupazione. Dopo le aggressioni a Foggia, un nuovo assalto si è verificato all’ospedale di Pescara, dove una folla di circa 40 persone ha invaso il reparto di Oncologia in seguito alla morte di un parente. La situazione, caratterizzata da minacce e insulti ai medici, ha richiesto l’intervento della polizia e dei carabinieri per ripristinare l’ordine.
L’evento è accaduto venerdì 13 settembre, quando la notizia della scomparsa di un paziente 60enne ricoverato per un tumore ha scatenato la reazione violenta dei familiari. La folla, composta da uomini e donne, ha distrutto il reparto, sradicato porte e gettato oggetti ovunque. La sicurezza dell’ospedale ha subito allertato i numeri di emergenza, portando all’intervento delle forze dell’ordine.
Il direttore generale della ASL, Vero Michitelli, ha condannato fermamente le violenze, sottolineando che un reparto come l’Oncologia, che è un luogo di fragilità e speranza, non dovrebbe mai essere teatro di aggressioni. Ha evidenziato il lavoro quotidiano di medici e infermieri, che sono impegnati a curare i pazienti con professionalità e umanità, e ha espresso il suo sdegno per il disprezzo manifestato nei loro confronti.
Anche il noto infettivologo Matteo Bassetti ha commentato la situazione, denunciando l’immobilismo dei politici di fronte a un fenomeno di violenza sempre più preoccupante nei confronti del personale sanitario. Ha fatto un appello per azioni urgenti e speciali, paragonando i pronto soccorso a tribune di stadi gremiti di hooligans. Bassetti ha incoraggiato l’uso dell’hashtag #orabastaviolenzasuisanitari per protestare contro questa violenza inaccettabile.
L’assalto all’ospedale di Pescara avviene in un momento critico, con una manifestazione unitaria programmata a Foggia per il 16 settembre, indetta dai sindacati dei medici, per denunciare l’escalation inarrestabile delle aggressioni nel settore sanitario. Questo clima di tensione mette in luce la necessità di interventi tempestivi per garantire la sicurezza di chi lavora nella sanità.