Per 12 anni, l’orsa Chada è stata rinchiusa in una gabbia di uno zoo, priva di contatto con la natura. Addestrata per spettacoli, è stata abbandonata dopo aver fornito profitto, vivendo in condizioni precarie nella periferia di Kiev. La sua vita era solitaria e noiosa, ma la sua storia ha suscitato indignazione, sollevando interrogativi sull’etica della cattività degli animali, specialmente per specie a rischio come Chada.
Finalmente, Chada ha iniziato una nuova vita, trasferita al White Rock Bear Shelter, un rifugio ucraino. Anche se alcuni potrebbero considerarlo un’altra forma di prigionia, per l’orsa è stato un cambiamento radicale che le ha permesso di avere, per la prima volta, un contatto con la natura. Tuttavia, a causa della sua età, non potrà mai essere rilasciata in natura, dato che non ha mai imparato a cacciare o difendersi. Chada, anche se in un ambiente controllato, può muoversi liberamente, rendendo il suo stato un po’ migliore rispetto alla gabbia.
Nonostante la sua vista sia compromessa e la sua salute fragile, Chada ha mostrato curiosità interagendo con l’acqua e gli elementi del suo recinto, segnalando un riadattamento cognitivo inaspettato dopo anni di reclusione. Appartenente a una sottospecie rara, l’orso bruno himalayano, Chada è oggi a rischio critico di estinzione, con meno di 200 esemplari rimasti. La sua storia ha emozionato il pubblico, ricordando che nessun animale dovrebbe vivere rinchiuso per il diletto umano.
Sintesi AI da StraNotizie.it
Fonte: www.amoreaquattrozampe.it