Il Giudice per le Indagini Preliminari Domenico Santoro ha convalidato il fermo di Daniele Rezza, 19 anni, che resterà in carcere per omicidio aggravato e rapina. Rezza ha confessato di aver ucciso Manuel Mastrapasqua durante un tentativo di rapina. Le indagini si concentrano anche su un possibile coinvolgimento del padre di Rezza.
Il 14 ottobre, il Gip ha confermato la detenzione di Rezza, e l’avvocato Maurizio Ferrari, suo ex difensore, si è ritirato per motivi personali. I carabinieri stanno esaminando eventi dopo il delitto, in particolare il fatto che Rezza si sia recato con il padre nello studio legale per discutere di un altro processo, suscitando sospetti. Si ipotizza che, oltre a parlare della precedente rapina a Milano, Rezza abbia discusso dell’omicidio.
Rezza ha negato di aver pianificato di fuggire: ha affermato di voler costituirsi la sera stessa, ma di voler prima salutare gli amici e rassicurare i genitori. Durante l’interrogatorio a San Vittore, ha descritto come ha agito, dichiarando: “Appena l’ho visto in lontananza mi è partita la decisione di prendergli tutto”. Questo tentativo di rapina è degenerato in violenza dopo una reazione da parte di Mastrapasqua, e Rezza ha affermato di non essersi reso conto della gravità della situazione fino al giorno dopo, quando ha visto la notizia della morte su TikTok.
Il giudice ha sottolineato l’incapacità di autocontrollo di Rezza durante l’aggressione. La posizione del padre di Rezza rimane incerta; si sospetta che possa aver cercato di coprire le azioni del figlio e aiutarlo a fuggire. Rezza ha confidato ai genitori il crimine, ma il padre non ci credeva e presumibilmente ha pensato che il figlio stesse scherzando. Tuttavia, ha gettato le cuffiette appartenenti a Mastrapasqua e ha accompagnato Rezza alla stazione ferroviaria. I genitori di Rezza hanno dichiarato di non essere stati a conoscenza della gravità della situazione, affermando che pensavano fosse uno scherzo. A fronte di minacce ricevute sui social, ai genitori è stata fornita vigilanza per motivi di sicurezza.