venerdì, Ottobre 4, 2024
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Omicidio di Andreina Canepa a Chiavari: il nipote rivede la sua testimonianza e smentisce le accuse

Il nipote di Andreina Canepa, Simone Monteverdi, ha ritirato la sua confessione riguardante l’omicidio della nonna avvenuto a Chiavari. Durante un’udienza con il giudice per le indagini preliminari, il giovane di 22 anni ha negato di aver commesso il delitto e ha affermato di non essere presente al momento dell’omicidio. Inizialmente, il 21 settembre, Monteverdi aveva contattato i carabinieri ammettendo la sua responsabilità, affermando che Andreina non si sentiva bene. All’arrivo delle forze dell’ordine, la donna anziana è stata trovata priva di vita a terra, circondata da una pozza di sangue.

L’avvocato di Monteverdi, Ilaria Tulino, ha richiesto una valutazione urgente delle condizioni psichiche del giovane, suggerendo che possa avere problemi mentali. Questa richiesta è avvenuta dopo la convalida dell’arresto da parte del gip Angela Nutini. Si prevede che nei prossimi giorni venga richiesto un incidente probatorio per accertare le condizioni mentali di Simone.

Negli ultimi nove mesi, il comportamento del giovane era diventato sempre più aggressivo, soprattutto nei confronti della madre, che aveva avvertito le autorità diverse volte, portando anche a un ammonimento da parte del questore. Inoltre, la madre aveva cercato assistenza dai servizi sociali, che erano in procinto di incontrare Simone.

Monteveardi, durante la sua confessione iniziale, aveva dichiarato di aver ferito la nonna con delle forbici, gettandole poi dalla finestra. Non ha fornito una chiara motivazione per il suo gesto orrendo, affermando di aver vissuto notti insonni e di aver compiuto l’omicidio in uno stato confusionale dopo aver avuto un litigio con la nonna.

La triste vicenda ha suscitato grande preoccupazione e tristezza nella comunità locale, evidenziando non solo l’atto violento ma anche le possibili problematiche psichiche che affliggono il giovane, che viveva con la nonna. La situazione richiede un’attenta analisi non solo del crimine in sé, ma anche delle dinamiche familiari e dei problemi di salute mentale in gioco.

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