Primo round di interrogatori per l’omicidio del “sindaco pescatore” Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010. Oggi, 9 novembre, il colonnello Fabio Cagnazzo, accusato di aver partecipato alla pianificazione del delitto e del conseguente depistaggio delle indagini, sarà interrogato dal gip del tribunale di Salerno. Cagnazzo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e si trova attualmente sotto osservazione in un ospedale militare a Roma per gravi problemi di salute. La sua difesa, guidata dall’avvocato Ilaria Criscuolo, potrebbe decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere, considerata l’enorme mole di documentazione a disposizione, oltre 78.000 pagine.
Oltre a Cagnazzo, sono stati arrestati l’appuntato Lazzaro Cioffi, già detenuto per un altro reato, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex boss collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Ros di Roma, coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Salerno. Cagnazzo, in un’interrogatorio precedente nel luglio 2022, aveva già risposto a domande per oltre dieci ore.
Le accuse formulate dalla Procura di Salerno comprendono la creazione di false piste. In particolare, si parla di un depistaggio legato a un presunto coinvolgimento di un “brasiliano” e a una lite con un albergatore, Roberto Vassallo, che non è imparentato con il sindaco assassinato. La Procura accusa Cagnazzo di aver indirizzato le indagini verso queste piste false per coprire attività di traffico di droga legate al clan Cesarano, attivo nel porto di Acciaroli. Gli investigatori hanno ricostruito i passaggi successivi al delitto, evidenziando il ruolo di Cagnazzo nel depistare le investigazioni in corso.
L’omicidio di Vassallo ha avuto un forte impatto sulla comunità e ha portato alla luce fenomeni di criminalità organizzata che operano nel territorio. La questione rimane aperta e il processo procederà, mentre il risvolto delle indagini continua a suscitare interesse e preoccupazione.