L’importazione di olio tunisino sta creando difficoltà al settore olivicolo italiano. Un accordo dell’Unione Europea consente l’arrivo annuale di 56.700 tonnellate di olio tunisino senza dazi, venduto a un prezzo di 5 euro al litro. Questo costo competitivo costringe le aziende italiane a ridurre i prezzi dell’olio extra vergine, spesso sotto i propri costi di produzione. Coldiretti ha lanciato un allarme, richiedendo urgentemente l’adozione di misure di sostegno per il settore. Tra le proposte avanzate c’è l’istituzione di un Registro Telematico Unico, che garantirebbe maggiore trasparenza nel mercato e tutelerebbe la qualità dell’olio italiano, proteggendo così i produttori locali dalla concorrenza sleale. La situazione attuale mette in evidenza la fragilità del mercato olivicolo italiano, minacciato da politiche commerciali che non favoriscono i produttori nazionali. È fondamentale trovare soluzioni che permettano di preservare l’industria olivicola italiana e garantire la competitività contro i prodotti importati a basso costo. La qualità e l’autenticità del prodotto italiano devono essere salvaguardate per mantenere la fiducia dei consumatori e sostenere l’economia locale.