La Banca Centrale Europea (Bce) ha annunciato un taglio di 25 punti base sui tassi di interesse principali, a partire dal 12 marzo 2025. I nuovi tassi saranno: 2,50% per i depositi, 2,65% per le operazioni di rifinanziamento e 2,90% per le operazioni marginali. Questo rappresenta il sesto taglio totale e il quinto consecutivo, approvato con consenso, ad eccezione dell’astensione del governatore austriaco Robert Holzmann. La presidente Christine Lagarde ha dichiarato che la Bce rimarrà flessibile e dipenderà dai dati economici, non escludendo una pausa nei tagli futuri.
La Bce ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil: 0,9% nel 2025, 1,2% nel 2026 e 1,3% nel 2027, citando flessioni nelle esportazioni e debolezza degli investimenti come motivazioni. Il processo disinflazionistico è in corso, con tassi previsti del 2,3% nel 2025, 1,9% nel 2026 e 2,0% nel 2027, influenzati dai prezzi energetici. Lagarde ha affermato che l’obiettivo del 2% di inflazione sarà raggiunto all’inizio del 2026, a causa dell’andamento dell’energia.
Sono stati evidenziati anche rischi al ribasso per l’economia, come le tensioni commerciali che possono frenare l’export. Tuttavia, investimenti in difesa e infrastrutture potrebbero sostenere la crescita. Il taglio dei tassi è stato ben accolto dai mercati e offrirà sollievo alle famiglie e alle imprese, con un risparmio medio annuale di 210 euro sui mutui. I tassi fissi potrebbero scendere attorno al 2,65%, rispetto al 4% di un anno fa.