L’inflazione nell’Eurozona ha registrato un aumento del 2,3% a novembre, rispetto al 2,0% di ottobre, in linea con le attese del mercato. Nonostante questo dato non abbia impattato in modo significativo i mercati, la giornata è stata caratterizzata da un atteggiamento prudente degli investitori. A Milano, il Ftse Mib ha chiuso in aumento dello 0,08%, mentre il Dax di Francoforte ha segnato un incremento del 0,48%. I volumi di scambio sono stati ridotti a causa della chiusura dei mercati americani per il giorno del Ringraziamento, e oggi le borse statunitensi saranno aperte solo mezza giornata. I future indicano un’apertura in leggero rialzo a New York, con il future sull’S&P 500 che sale dello 0,25%.
Con la chiusura di novembre, i bilanci sono contrastanti: dopo le recenti elezioni americane, i mercati americani come S&P 500 e Nasdaq hanno registrato un incremento del 5%, mentre i mercati europei, in particolare Milano, hanno visto un calo del 3%. Sul fronte dei titoli di Stato, però, ci sono notizie più positive: il rendimento del Btp decennale italiano è sceso al 3,30%, il livello più basso degli ultimi due anni. L’attenzione è rivolta anche al titolo francese Oat, in difficoltà a causa della legge di bilancio del governo di Parigi, con un rendimento pari al 2,93%, superiore a quello greco. La differenza tra il rendimento italiano e quello francese si è ridotta da 115 a 37 punti base rispetto all’anno scorso.
Questa sera, l’agenzia di rating S&P si esprimerà sulla solvibilità del debito francese. In ambito bancario, i titoli di Unicredit e Banco Bpm sono rimasti poco mossi, con Unicredit in lieve aumento dello 0,12% e Banco Bpm in incremento dello 0,70%, mentre Mps è risultata più tonica con un incremento dell’1,44% nella giornata e del 3,34% nella settimana. Secondo fonti di stampa, il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, ha in programma di incontrare a Parigi i vertici di Credit Agricole e altri azionisti di Banco Bpm.