L’allerta nel Regno Unito per l’aumento dei casi di Norovirus Kawasaki potrebbe estendersi anche all’Italia. Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale di Milano e sovrintendente sanitario dell’Irccs Galeazzi, ha dichiarato che attualmente siamo ancora a un “livello di attenzione” e non di allerta. Ha spiegato che i sintomi del Norovirus Kawasaki sono simili a quelli di una normale gastroenterite, tra cui disidratazione e dissenteria. Il contagio si verifica per via orofecale o attraverso droplets.
Pregliasco ha sottolineato che non siamo ancora a un livello pandemico, ma è importante ristabilire norme di igiene personale e attenzione agli alimenti. Ha consigliato di mantenere le buone abitudini apprese durante la pandemia di Covid-19, nonostante la trasmissione in quel caso fosse principalmente orale. Ha enfatizzato l’importanza dell’igiene generale e dell’attenzione alla preparazione dei pasti.
Il Norovirus Kawasaki non è un virus respiratorio e, pertanto, non presenta i sintomi tipici delle patologie stagionali come influenza e Covid. Il nome del virus può generare confusione, portando a un erroneo parallelismo con la malattia di Kawasaki, diagnosticata nel 2013 al figlio di Max Pezzali. Quest’ultima è un’infiammazione acuta che colpisce i vasi sanguigni di piccolo e medio diametro, solitamente nei bambini. La malattia di Kawasaki coinvolge la febbre, il rossore della congiuntiva e delle labbra, anomalie delle estremità, alterazioni della pelle, e ingrossamento dei linfonodi.
In Italia, circa 300 bambini hanno contratto una sindrome infiammatoria multisistemica legata all’infezione da coronavirus. La maggior parte dei pazienti affetti dalla malattia di Kawasaki sono lattanti o bambini al di sotto dei cinque anni. I sintomi includono febbre, congestione congiuntivale, alterazioni delle estremità e ingrossamento dei linfonodi.
In sintesi, pur non essendo attualmente una situazione allarmante, è importante rimanere informati e adottare misure preventive per limitare la diffusione del Norovirus Kawasaki, mantenendo attive le pratiche di igiene e sicurezza alimentare.